Le Regole della felicità
Musiche e parole di Giuseppe Quaranta
E i giorni passano
distratti ognuno uguale a se
le clessidre verdi che
il tempo segnano e mi riempiono
tutto intorno, parla di più
se riascolto i silenzi tuoi
esco fuori e vedo che
due si baciano
altri suonano
uno canta ma non trova le parole...
La..la la la..
I miei passi la mia compagnia
silenziosi cercano
un letto caldo di malinconia
poi mi chiedono
se mi fermo un po'
E la gente davanti a me
vuole solo la mia maschera
e ancora ci proverò
è il momento mio
due mi applaudono
ora canto ma non trovo le parole
La..la la la...
Incrocio la felicità
incrocio la felicità
per strada
e le chiedo se ha qualcosa per me
Lei si avvicina e poi
lei si avvicina e poi
sorride
ed io non sorrido più
“ Ho avuto a che fare con te
in un tempo che vive ormai
lontano
e torni a bussare qui
ma darti un po' di me non posso più. “
“ Conosci le regole e sai
conosci le regole sai
che il tempo
è un grande nemico mio
ma sappi che i giorni con me
in un angolo degli occhi tuoi
ho nascosto
al riparo dal pianto tuo
Ma che ci provi a fa'
ma che ci provi a fare
tanto sai che non posso più
quel po' di felicità l'hai avuta già. “
“ Ma sai che non ti lascio solo
e quel che era di me
ti accompagnerà per sempre e con sincerità
ma sì che non ti lascio solo
ma in buona compagnia
io lascio il posto alla malinconia.”
Sei triste mia felicità
sei triste mia felicità
te l'han detto mai
nasci all'alba e poi
la sera non vedi mai
ti guardo
e vedo negli occhi tuoi
quell’ amarezza che
viaggia insieme a te
e non muore
quando poi muori tu
d'accordo felicità non ti cerco più.
Ma so che non mi lasci solo
e quel che era di te
mi accompagnerà per sempre e con sincerità
ma sì che non mi lasci solo
ma in buona compagnia
tu lasci il posto alla malinconia
Eccomi
in un angolo di questa scena
un sorso e poi,
luce rossa
e fumo nelle dita
mi sposto in là
scappo sempre dalla pioggia
paura che
una goccia affoghi la speranza.
Non so più
ho già perso i fogli del copione
forse là
C’era scritto bene cosa fare.
Ma vedo te
tela grigia e gomma bianca ai piedi
ferma là
con la primavera nelle mani.
Un attimo
spero che possa bastare
a fare mio
solo un po’ del tuo rossore
Si lo so
tu sei ancora in costruzione
mentre io sono già da restaurare.
A me, potrà bastare solo un attimo
pensarci ogni volta che vorrò
sorriderà la mia malinconia
che ride già…
guardandoci.
Gli occhi in giù
si rincorrono le dita
Il profumo tuo
ha il colore di una festa
il tempo che
ci vedeva già lontani
ora scappa via
annullandosi un istante
A me, potrà bastare solo un attimo
pensarci ogni volta che vorrò
e riderò vedendoti andar via
A te, qualcosa ruberò in quell’attimo
lo donerò alla mia malinconia
che siede lì
e aspetta dietro me
Il letto stamattina è grande più che mai
un giro tra le lenzuola e poi
guardi la tua sveglia, minacciosa fa tic tac
ti suona nella testa un papparà
Un filo di colori, al polso i sogni tuoi
ti lega al passato e a noi
Ma ti aspettano in cucina
la realtà ed un caffè
lo tieni tra le mani e pensi che
Qui con me, mangiavi cioccolato e fragole
non ascoltavi quelle regole
che ti hanno fatto andare via
cantavi paà.. pappaparà..parappapà, pappaparà
quel ritornello non l'ho scritto più
Ma iniziano a ballare, quelle vecchie scarpe blu
scendono le scale, si apre anche il comò
lo specchio ti sorride, come tanto tempo fa
una banda suona solo papparà...
E cantano, di giorni come mille attimi
di sogni sempre malinconici
che forse puoi spazzare via
cantano paa'...pappaparà..parappapà, pappaparà
quel ritornello aspetta solo te
Corri qui, ho ancora cioccolato e fragole
da parte un po' di quei sorrisi che
puoi vedere solo tu
Fosse tutto vero, ma ancora dormi tu
son ferme quelle vecchie scarpe blu
Lui gira tra, numeri che
lo guardano venire e andare via
ma lui non si farà ingabbiare
ne addomesticare
e se succede è solo un' illusione
E passa il tempo, il tempo passa
e non ti ascolta mai
lui da le carte e anche se bari
a perdere sei tu
ed ogni giorno asciuga il fiume dei ricordi tuoi
sfuocando immagini
E faccia al muro, fino a dieci
era infinito
nei giorni dei giochi più belli non pensavo a lui
a testa bassa, rannicchiato dietro un albero
trovato e tana per me
Correva in quei giorni al mare
sui banchi poi a dormire
così il Natale non veniva mai
di sogni ben infiocchettati
si che ne ho ricevuti
ma quanti si son persi per la strada
E passa il tempo
e non si cura degli errori miei
di quelle volte in cui speravo non finisse mai
solo un caffè bevuto insieme alla felicità
non parla, paga e va
Lo guardo adesso in queste notti
in cui rimane qui
qui nel mio letto, dispettoso fermo e immobile
soltanto il sole del mattino lo fa correre
mi volto e non c'è più
Ma poi per farsi perdonare
conosce il suo mestiere
e scava tra le mie malinconie
distratto le farà sfumare
per farle poi sparire
ma una gli resiste e non va via..
E questo tempo
ora affogato dietro un tavolo
come un cavallo un recinto di serenità
resisterà poi in questo inganno di abitudini ?
Illusa libertà
Chissà se lui potrà spiegare
i suoi cambi d'umore
questo andare piano o correre
lui quando piccolo è prezioso
se grande poi riempito
di noia o tutt'al più di nostalgia
E passa il tempo
e lascia segni intorno gli occhi miei
dove potranno addormentarsi le mie lacrime
se arriverà poi un sorriso le nasconderò
al tempo e forse a me
Il tempo perso
il tempo fermo per un attimo
il tempo che, quando sbagliato non si scuserà
accontentarsi di sapere il tempo che farà
qui piove già da un po'
Le matite cadono
mordicchiate e il tavolo
obbligata compagnia
la sua mano nasconderà
quel sorriso indomito
cosi fitto il traffico
le ammicca il semaforo
e la lascia andare via
punge il freddo di città
pedalando libertà
presto la sera arriverà
non sa se sarà un addio
nel caso poi ci penserà
ma respirar tra i baci suoi
sarà quello che farà
addormentandosi
Nell'armadio quel foulard
rosso che si abbinerà
alla malizia che non ha
corre ma si gusterà
piano ogni attimo
Ma quella sera lui arrivò
col profumo dell'addio
amaro di malinconia
pigre le sue parole che
lei conosceva già
anticipandole
Chiara la luna che lassù
contadina illumina
questa scena ultima
fiori ne ha visti nascere
altri poi volare via
ma è terra fertile...
Ma se una notte, ti trovo qui
a passeggiare in un sogno mio
Non ti stupire, ne imbarazzare
se al mattino poi ti cercherò
per dirti che qualcosa in mente ho
magari, per il prossimo week end...
Ci baceremo, dentro un ascensore
o tra la gente triste in un centro commerciale
e penseranno poi sono veri o è una pubblicità
e poi di baci e di canzoni
a casa io ti vestirò
ma il frigo è vuoto, dovremmo forse uscire
è solo l'alba di questo week end...
ci baceremo dentro un ascensore
e se sarà occupato, ci sono poi le scale
guarda oggi c'è un offerta, sulla felicità
ci baceremo e di corsa a far l'amore
e ci è bastato poco, per ricominciare
sembra quasi che per noi, non sia finita mai
e questo che ho in mente già da un po
da quando, tu sei andata via
che te ne pare, e ci si può sentire
magari per il prossimo week end
Ci baceremo, dentro un ascensore
o tra la gente triste in un centro commerciale
e penseranno poi sono veri o è una pubblicità
Ci baceremo, come quella volta al mare
E come allora il tempo ha fretta di partire
io proverò a fermarlo ma... più forte è lui di me
Non ho mai provato una paura come la
sera che hai puntato la tua bocca su di me
in alto le mie mani e nessuno era li.. a difendermi
non c'è stato scasso nei miei giorni c'eri gia
tracce ne hai lasciate e non potrai lavarle via
niente buio ne pistole, una rapina sotto il sole
mi hai rubato tre parole che non dirò più
che non potrò mai ricomprare non si vendono
e non esiste un tribunale che ti condannerà sei libera
Libera da me, libera dai giorni miei
Libera da me, ma sei proprio libera?
Qualche segno lo hai lasciato è indelebile
nuova la mia porta ed ora un guardiano c'è
a proteggere i ricordi e questa autarchia, dell'anima
e mi dovrei costituire ho rubato anch'io
ma ho preso via dal calendario solo un numero
è il giorno che sei andata via e che ti ha reso forse, libera
Libera da noi, libera da non cercarmi più
libera da me, ma da te, non sei libera
Libera i tuoi occhi, libera le tue malinconie
Libera di amarmi o no, sei libera
Libera il vento, stretto tra i capelli tuoi
Libera di amarmi, ancora, sei libera
È arrivato il momento
di fermarsi un po'
anche il vento prima o po lo fa
e nascosto dietro ai rami
riposo cercherà
ma alberi non vedo intorno a me
e speranze e sigarette
ancora spegnerò
e lascio che mi faccia strada la mia malinconia
cara amica, mia compagna
un altro giorno è andato via...
seduto qui
io ti aspetterò
magari tu
forse passerai
accanto a me
l'ombra del mio passato che
brinda alla solitudine
“La mia biografia è qui, in queste tracce.
Una sorta di diario di sensazioni vissute, di emozioni provate, di sogni inseguiti, di notti gioiose e inquiete, di positiva malinconia.
Spero che l’ascoltatore possa ritrovarsi in qualcuno dei “momenti” raccontati in questo album e che possa vivere qualche attimo di emozione ascoltando queste canzoni”
Giuseppe
